Stanotte guardiamo le stelle - Alì Ehsani e Francesco Casolo

Questo libro mi ha devastato. Ho iniziato a piangere dalla pagina numero tre e continuato fino alla fine.

È la storia vera di Alì Ehsani che, rimasto orfano a soli 8 anni per via della guerra, lascia Kabul con suo fratello.

Da Kabul a Roma in un viaggio durato 5 anni. In Turchia Alì perde anche il fratello, Mohammed, annegato mentre cerca di arrivare in Europa su un gommone.

Il libro è un lungo dialogo con Mohammed, scritto in una lingua asciutta, diretta, dalla sintassi semplice e frasi brevi, come si farebbe in un monologo con una persona cara. È un libro molto scorrevole ma che ha una forza dirompente.



Le storie come quella di Alì le sentiamo, le leggiamo spesso. La guerra, la fuga, i campi dei rifugiati, i barconi che affondano in mare, contrabbandieri, viaggi sotto i tir. Abbiamo però sempre l’intermediazione del racconto del giornalista e in qualche modo, noi ascoltatori, ce ne distanziamo. In questo libro invece non c’è il filtro.

Nelle parole di Alì troviamo una forza e una bontà d’animo che neanche l’orrore che ha vissuto ha cambiato. Alì Ehsani non ne è uscito abbrutito, ne è uscito adulto.

Alì Ehsani ha potuto finalmente studiare in Italia, a Roma, e si è laureato in Giurisprudenza.

Ho sentito qualche sua intervista e ha anche l’accento romano. In qualche modo mi sento un po’ fiera che lui abbia trovato la sua strada proprio nella mia città. 

Alì, se mi leggi, un giorno a Roma magari ci incontriamo, anzi diciamolo meglio:

Ce beccamo a Roma, Alì.

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