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Il passato nella lingua persiana

Il persiano e l'italiano hanno lo stesso problema: tantissimi tipi di passati. Cerchiamo di fare chiarezza. Tenete presente che non esiste lingua che ha una corrispodenza uno a uno su come esprimere dei concetti. Per questo motivo il mio consiglio è quello di non cercare di inquadrali usanndo le categorie dell'indicativo italiano. Pensate direttamente in persiano. Detto questo, passiamo all'atto pratico. Il passato più usato è quello che possiamo chiamare passato semplice . Si prende l'infito del verbo, lo si priva della desinenza dell'infinito, lo si coniuga e stop. Esempio: kard an ------- kardam, kardi... Possiamo definirlo il verbo al passato di eventi avvenuti in una seguenza vaga. Faccio un esempio pratico. Se all'ora di cena voglio raccontare cosa ho fatto durante il giorno, in italiano userei il passato prossimo:  Oggi sono stata a casa, ho mangiato, ho guardato la tv... Non c'è una relazione tra un'azione e l'altra.

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Nuovo post di grammatica. Questa lezione sarà semplicissima: come si traduce in persiano l'espressione italiana iniziare a come ad esempio, iniziare a parlare, inziare a camminare. Ci sono due opzioni. Il verbo iniziare a fare qualcosa è shoru kardan . Opzione n.1:  harf zadan rā shoru kardam harf zadan = verbo all'infinito shoru kardam = verbo coniugato al passato che si accorda con il soggetto. I due verbi sono collegati dal rā . Opzione n2: shoru kardam be harf zadan. Questa seconda opzione è come la prima, si inverte la seguenza dei due verbi. La preposizione però è  be . Questa seconda opzione è uguale alla struttura italiana: ho inziato (verbo al passato, coniugato e che si accorda con il soggetto) + preposizione a + parlare, verbo all'infinito. Il mio consiglio è di usare la seconda opzione.