Le sanzioni all'Iran. Una breve considerazione.

A rotazione per un paio di giorni, Al Jazeera ha mandato in onda un documentario breve sull'effetto delle sanzioni in Iran dal punto di vista medico. 
Un bambino con l'anemia mediterranea che sogna di fare il poliziotto perché "voglio arrestare le persone cattive" chissà se arriverà all'età adulta, mi domando io. 
Così dicasi per gli altri, bambini e non, che non avranno accesso alle cure necessarie, alle apparecchiature moderne, ai farmaci, alla salute.
Penso a quel bambino e mi si stringe il cuore.
Le sanzioni colpiscono innanzitutto i più deboli: i malati che non possono accedere alle cure necessarie e salvavita, le famiglie a basso reddito, i giovani che non avranno accesso a progetti di studio, simili all'Erasmus per intenderci, e alla libera circolazione.
Come in tutto il mondo, il ricco è il ricco e queste cose non lo toccano.
Non ultimo, la situazione della sicurezza aerea. Gli aeromobili invecchiano e nuovi aerei o nuovi pezzi di ricambio sono sotto sanzioni. Significa che bisogna volare con aerei che non sono a norma con le regolamentazioni di sicurezza e che quell'aereo potrebbe pure caderci in testa.
Il Premio Nobel Shirin Ebadi si è sempre dichiarata pro-sanzioni perché esse spingerebbero alla disobedienza civile contro il regime e infine porterebbero alla democrazia.
Che sia vero o falso non ha importanza. La strada delle sanzioni è lastricata di bambini senza cure, persone che non hanno risparmi per i momenti difficili e ogni giorno lottano con le ristrettezze economiche per mettere il pane a tavola.
Questo è.

Commenti

Post popolari in questo blog

Mai senza mia figlia. Verità, bugie e propaganda.

Italo persiano

L’importanza di chiamarsi Reza