Esercizi sul verbo essere e sul verbo avere



Come ho potuto dimenticare?!
Ok, recupero.

Il verbo essere all’infinito è budan, il verbo avere all’infinito è dashtan.

Le parole della lezione sul verbo essere:

persona = nafar
foto = aks

il suffisso con cui creare il plurale è = ha

Questi = inha
Quelli = anha

Passiamo agli esercizi con il verbo essere:

man mo’alem hastam
mo’alem farsi hastam
to shagerd hasti
u shagerd ast
ma dar in kelas hastim
shoma shagerd in kelas hastid

Cose che ho notato:
Il verbo essere alla terza persona è sempre “ast”. Non capisco perché nella coniugazione è messo con hast. Se qualcuno lo scopre, me lo dica.

Ketabha koja hastand?
Anha dar ghafase hastand

Ketabhaye ghafase yek chand tast?
Ketabhaye ghafase do chand tast?

Cose che ho notato:
La ye dopo ketabha è una semivocale prostetica alla e che si aggiunge per collegare sostantivi e aggettivi? Cos’è?
Ecco, purtroppo, alcune cose non sono spiegate. Probabilmente perché intuitive, o non così importanti, ma io voglio sapere tutto!

In asks chist?
Akse kelase dars ast.
Nafare joloye takhte kist?
U mo’alem kelas ast.
Anha ruye nimkat ki hastand.
Anha shagerd kelas hastand.
Mo’alem inha koja hast?
U kanar miz va joloye takhte ast.

Cose che ho notato:
Di nuovo quella ye…e poi koja hast? Finalmente questa “h”. Insomma…a che serve?

Ultimo esercizio per il verbo essere:

shoma koja hastid?
Man koja hastam?
Aya man mo’alem hastam?
Aya man shagerd hastam?
Aya u shagard ast?
Aya shoma shagerd hastid ya mo’alem?
Dar in aks chand nafar mo’alem hast?
Dar in aks chand nafar shagerd hast?

Cose che ho notato:
A differenza dell’italiano, la struttura della domanda è diversa:
shoma koja hastid?
Letteralmente è lei dov’è? In italiano si dice dov’è lei?

Puntualizziamo una cosa:
dar in, significa in questa. Dar significa anche porta…per questo, attenzione!
Dar in aks chand nafar shagerd hast?
Significa quindi, in questa foto quante [persone] studenti ci sono?

Teniamo presente che chand è solo al singolare e così tutto il resto, invece in italiano devi per forza usare il plurale.

Aya si usa come introduzione alla domanda, un po’ come il est-ce que del francese, ma che non si traduce. Segnala la domanda ma non ha un corrispondente in italiano.

Completiamo con gli esercizi del verbo avere:

in medad tarash ast
aya shoma medad tarash darid
bale, in medad tarashe man ast
an yek khatkesh ast
man khatkesh nadaram, ya u darad?
Bale, in khatkeshe u ast
Ketabe farsiye shoma koja ast?
Injast, in ketabe farsiye man ast.

Siccome ci sono solo le figure accanto alle frasi (si, ci sono le figure, anche bruttarelle), immagino che tarash sia temperino, khatkesh sia il righello.

Ma ham ketabe farsi darim
In ketabe farsiye ma ast
In do ketab, che ketabi hastand
Yek ketabe farsi ast
Va name an shahnameh ast.
Yek ketabe engelisi ast va name an diksheneri ast
An ketab, ketabe man va in ketab, ketabe ahmad ast.
Man ghalam daram, medad nadaram
Shoma medad darid, ghalam nadarid
U chetor?
U ham ghalam nadarad, medad darad
In otagh do panjereh va yek dar darad
Kelase ma chand panjere darad?

U chetor? Significa “how about him” (spiegazione del libro). In italiano sarebbe solo un semplice “e lui?”

Shahnameh è il libro dei nomi dei re. Shah è il re, nameh i nomi. Se non sbaglio è un librone con tutte le storie epiche dei re persiani, da cui ancora oggi c’è chi si ispira per dare il nome ai propri figli.

La parola nome in persiano ha due radici: una araba, una persiana. La parola araba è esm, la parola persiana è naam. (Fatalità naam in arabo significa si. Attenzione a chi studia arabo a non confondersi).

Conclusione:
Cerchiamo di rendere naturale il fluire della frase. Non pretendo di ricordare tutto…e di essere veloce, soprattutto. Un po’ a rate ma riesco a fare una frase idiota corretta.
Più che contenta, per ora.

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